Un suono inimitabile che da sempre fa sognare milioni di persone in tutto il mondo: da quando è stato inventato il sassofono è diventato un must della musica, uno strumento insostituibile. Come fare a dimenticare l’assolo di sax di “Baker street”, forse la canzone del ‘900 che ha contribuito di più a far apprezzare universalmente questo strumento?
Ebbene, da poco il sassofono ha compiuto 178 anni: fu infatti Antoine-Joseph Sax, conosciuto come Adolphe, colui che lo inventò nel 1840 e lo brevettò poco dopo, il 22 giugno del 1846. L’uomo, che veniva da una famiglia franco-belga che costruiva strumenti musicali in metallo, cercava un metodo per migliorare il timbro del clarinetto basso e così diede vita a quello che oggi è uno dei fiati più apprezzati dell’era moderna. Sax prese un’oficleide e cambiò il bocchino a tazza in ottone con uno ad ancia: in tal modo le vibrazioni della lamella di legno si trasmettevano alla colonna d’aria dello strumento e non più dalle labbra di chi lo suonava, facendone uscire il caratteristico suono.
E dire che all’inizio il sassofono fu accolto con molto sospetto perché proponeva suoni del tutto nuovi, soluzioni acustiche che all’epoca non furono capite. Adolphe Sax ottenne una cattedra di sax nel 1857 al conservatorio di Parigi e a poco a poco lo strumento si diffuse prima in Francia, poi nel mondo.
Adolphe Sax inventò anche il saxotromba e la saxtuba e può essere definito a pieno titolo il padre putativo del jazz e della musica contemporanea. In vita però non ebbe fortuna e trascorse gli ultimi anni in assoluta povertà, riuscendo a diventare famoso solo dopo la sua morte, quando il suo sassofono venne utilizzato nelle orchestre, nella musica da camera e nelle bande militari. Quando poi il sax, negli Stati Uniti, divenne uno dei simboli della musica jazz il suo nome venne osannato e consegnato per sempre alla storia.